La Cantina
La nuova cantina è un oggetto architettonicamente prezioso. Uno scrigno di pietra, acciaio e vetro con una possente anima di cemento armato.
Le colonne di metallo sghembe, che richiamano un filare di viti, si innalzano verso il cielo a sorreggere il tetto e inglobano le grandi vetrate che permettono di vedere la struttura interna e godere del panorama esterno.
Una grande terrazza invisibile da terra accoglie il visitatore, offrendogli un'impareggiabile vista a 360 gradi sul lago e le colline circostanti.
Nel piano interrato trova posto la nuova cantina e la barricaia per l'affinamento dei grandi rossi veronesi.
Il rapporto tra il vecchio e il nuovo
« Di giorno le ombre dei sostegni disegnano segni grafici sui muri bianchi, di notte le linee luminose dell’illuminazione invertono il rapporto, dando all’edificio un carattere fortemente iconico »
La composizione del nuovo volume fuori terra è tutta giocata sul rapporto tra un esile esoscheletro in acciaio assemblato sopra a dei setti rivestiti in pietra, in una allusione formale e cromatica a due elementi tipici della campagna, i pali di sostegno delle viti e le marogne dei terrazzamenti. Vista complessivamente, la cantina mette quindi assieme due diverse idee del costruire: il paradigma murario e massivo della pietra e l’assemblaggio tettonico della struttura in acciaio.
Progetto: arch. Carlo Ferrari, arch. Alberto Pontiroli / Archingegno